Festa, Folklore e autenticità
Il folklore ha avuto e continua ad avere, un potere attrattivo altissimo. La percezione del turista è, infatti, quella di avvicinarsi ad un qualcosa di incontaminato ed è quest’immergersi nell’autenticità della tradizione che ha resone gli anni sempre più grande questa sagra.
Il recupero del patrimonio storico ed eno-gastronomico, promosso nel pieno rispetto dell’autenticità dalle manifestazioni come le sagre paesane, permette a un territorio di emergere. Questo è ciò che è avvenuto a Cannole, dove si è agito per recuperare storia e tradizioni gastronomiche e innescare, di conseguenza, un processo di valorizzazione del territorio che potesse diventare un volano per l’economia dell’intero sistema paese rendendolo competitivo in uno scenario sempre più globalizzato.
La Festa della Municeddha ha assunto quindi un ruolo fondamentale nella valorizzazione territoriale, intesa come riconoscimento dell’importanza delle tradizioni antiche, dei prodotti tipici e delle risorse culturali e naturali.
L’azione di valorizzazione ha quindi una funzione culturale, oltre che di comunicazione, se prodotta all’interno di una comunità che condivide un medesimo sistema di valori. Essa contribuisce alla definizione di un territorio inteso come un unicum composto da aspetti geo-ambientali e da aspetti socio-istituzionali.
La œ, che si realizza come parte integrante dell’identità storica della comunità e del paese, crea un connubio perfetto tra l’autenticità gastronomica e le tradizioni del territorio da cui questa proviene.
Sono proprio i giacimenti eno-gastronomici derivanti dal patrimonio alimentare salentino, ai quali si affianca un patrimonio artistico-culturale, che generano una forza gravitazionale capace di attrarre i flussi turistici e di condizionare e coinvolgere sempre più i turisti che cercano i prodotti tipici e naturali.
Una ricerca effettuata dalla Pro Loco di Cannole ha classificato alcune tra le categorie di turisti che arrivano alla sagra.
Il frequentatore tipico della Festa della Municeddha è colui che è attratto dal cibo e dai prodotti tipici di una cucina locale.
Paolini definisce tale tipologia, turista eno-gastronomico o gastronauta, una figura da sempre presente nella storia del turismo. Nelle diverse epoche, infatti, il cibo ha sempre svolto il ruolo di attrattore dei viaggiatori con la conseguenza di aver concretizzato cospicui flussi turistici. Dal frequentatore delle sagre nel Medioevo al moderno foodtrotter, la ricerca del piacere legato al cibo ha caratterizzato il viaggiatore che ama appropriarsi dello spiritus loci.