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La Festa della Municeddha nella tradizione: nascita e sviluppo della manifestazione

Tra tutte le attività promosse e organizzate dalla Pro Loco Cerceto, si distingue per importanza e visibilità la Festa della Municeddha, negli anni rivelatasi un importante volano economico per il paese.

Nata nell’intento di far rivivere le antiche tradizioni gastronomiche locali, in particolare la raccolta e il consumo della lumaca, essa si caratterizza in qualità di sagra alla quale si aggiungono peculiarità tipiche di una vera e propria festa popolare.

La sagra, di fatto, si afferma come un momento di aggregazione sociale dedicato a un prodotto culinario, la festa è, invece, legata a riti riscoperti nella loro originaria essenza. Semplificando, la prima è l’occasione in cui la comunità celebra un piatto tipico o un prodotto della terra, la seconda, quella in cui la comunità celebra sé stessa.

La scelta della Pro Loco di configurare l’evento come festa è motivata dal legame stretto nei secoli tra Cannole e la lumaca, chiamata in forma dialettale municeddha. L’importanza che la lumaca riveste per il paese è suggerita dallo stesso appellativo attribuito ai cittadini di Cannole: cuzzari, che corrisponde a raccoglitori di cozze, un chiaro riferimento alla pratica del cogliere chiocciole per i campi. La leggenda tramandata dai cannolesi riporta che i fedeli disposti in processione durante la festa in onore del patrono di Cannole San Vincenzo Ferreri, sorpresi da un temporale, avrebbero interrotto il rito ricoverando il Santo in un posto di fortuna per poi ripararsi nelle loro case. Cessato il temporale, si sarebbero recati nei campi a cercare le lumache, che escono allo scoperto dalle loro tane in seguito a piogge, piuttosto che a raccogliersi nuovamente in preghiera. La bontà del prodotto, difatti, lo contrassegnava come piatto ricercato e gradito alle tavole dei contadini.

La forza della Festa della Municeddha, sagra nel suo contenuto simbolico e rituale e festa nel suo profilo socio-demologico risiede dunque, nell’offerta non di un prodotto qualsiasi, ma di quello che più identifica Cannole e che porta con sé, quindi, l’intero patrimonio culturale del paese. La Festa della Municeddha concentra in sé tale essenza; essa si fa creatrice di un forte vincolo identitario con la popolazione cannolese, oltre che interprete dei cambiamenti storici del territorio, riproponendosi sempre in una veste nuova, ma restando, al contempo, attenta ai legami arcaici con le tradizioni.

La Festa ha visto la sua prima edizione nella veste di festa popolare salentina nel 1985. Essa è nata grazie all’azione dei dirigenti della Pro Loco, i quali hanno intuito sin da subito l’importanza che tale manifestazione avrebbe potuto assumere e a tal fine hanno diretto i loro sforzi a incentivare la crescita della propria iniziativa e la promozione non solo del proprio paese ma di un’intera regione: la Puglia.

I dirigenti della Pro Loco si sono fatti promotori altresì di una rete comprendente quei Comuni in Italia che già organizzavano manifestazioni intorno alla lumaca. Tra queste si distinguono quelle prettamente gastronomiche, momenti di festa in cui la chiocciola diventa il motivo di stare insieme a tavola, e quelle che si caratterizzano come momenti di divulgazione tecnica sui problemi della chiocciola e dell’allevamento.

Di particolare rilevanza sono gli incontri e i progetti organizzati dalla Pro Loco Cerceto relativi alla produzione e valorizzazione dell’elicicoltura, ossia l’allevamento della chiocciola a scopo alimentare.

La specie di chiocciola presente a Cannole è la Cantareus apertus o Helix aperta, la più apprezzata in campo gastronomico.

Gli abitanti di Cannole hanno saputo onorarla con una grande Festa che rappresenta un classico appuntamento dell’agosto salentino e, per alcuni versi, il più suggestivo.
Durante la Festa della Municeddha, la lumaca può essere gustata in tre preparazioni differenti: al sugo, soffritta e arrostita.

Nel corso delle quattro serate previste dalla Sagra, possono essere degustati, inoltre, piatti tipici della tradizione salentina: – Ortaggi e verdure: peperoni a salsa; melanzane con aglio, peperoncino e menta; peperonata; sedano; – piatti di carne: polpettine di carne di cavallo fritte; salsiccia e fettine alla griglia; pezzetti di carne di cavallo al sugo; – pane e focacce: pane di grano con alici e ricotta forte; pizza rustica; pittule (pastella lievitata e fritta); – desserts: pasta di mandorla; mostaccioli(biscotti non lievitati al cacao, mandorle e cannella); cupeta (torrone di zucchero caramellato e mandorle); pasticciotti (dolci di pasta frolla ripiena alla crema); spumone (gelato con ripieno di mandorle, pan di spagna o cioccolato fondente). I prodotti sono in vendita presso gli appositi stand dotati di tavoli e sedute per i consumatori; inoltre viene predisposta un’area ristorante dove i cibi sono serviti direttamente al tavolo dai volontari della Pro Loco.

Anno dopo anno la manifestazione è cresciuta in maniera esponenziale; oggi continua ad essere molto apprezzata per l’organizzazione oltre che per la qualità e bontà dei prodotti.

Nel 2017 e nel 2018 la Festa della Municeddha varca i confini territoriali e approda a Milano dove in collaborazione con gli organizzatori della “Notte di San Martino a Milano” porta, con grande successo, nel cuore della Lombardia, i profumi, i colori e i sapori autentici della cucina tradizionale salentina.

Festa della Municeddha partecipa attivamente per creare reti sinergiche per lo sviluppo del territorio collaborando, infine, anche con associazioni culturali all’estero.
In programma, infatti, per il prossimo 28 settembre una serata a Winterthur dedicata ai salentini e ai pugliesi di seconda e terza generazione residenti in Svizzera.

Un riconoscimento importante per l’attività sul territorio è giunto a Festa della Municeddha lo scorso 7 luglio quando ha avuto il prestigio di rappresentare il Salento autentico durante il Family Day organizzato dalla Nardò Technical Center per i dirigenti Porsche e le loro famiglie.

Una mini-sagra che ha stupito e conquistato tutti e ha regalato all’inaugurazione della pista storica rimessa a nuovo uno straordinario momento di condivisione, sottolineando il connubio perfetto tra territorio, imprese e associazioni di promozione che hanno il denominatore comune nella qualità.

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