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Festa della Municeddha

Festa della Municeddha: la sagra diventa festa

Tra tutte le attività promosse e organizzate dalla Pro Loco Cerceto, si distingue per importanza e visibilità la Festa della Municeddha, negli anni rivelatasi un importante volano economico per il paese.

Indice dei Contenuti

Una sagra, una festa

Nata nell’intento di far rivivere le antiche tradizioni gastronomiche locali, in particolare la raccolta e il consumo della lumaca, essa si caratterizza in qualità di sagra alla quale si aggiungono peculiarità tipiche di una vera e propria festa. Il termine sagra deriva da sagro, variazione di sacro, “festa sacra”.
Le prime attestazioni note di sacra risalgono al XIV secolo, col significato di “festa nell’anniversario della consacrazione di una chiesa”; il Boccaccio è il primo a utilizzarlo per indicare la “festa popolare con fiera e mercato”. Il recente slittamento semantico verso il significato di “festa a carattere unicamente laico e ludico, con abbondanti libagioni” potrebbe essere stato facilitato anche dal D’Annunzio, che ha usato sagra come sinonimo di “commemorazione civile”. L’uso attuale della parola sembra porsi esattamente all’incrocio tra il termine boccaccesco e quello dannunziano.

La condivisione del cibo, aggregazione sociale

Di contro, l’etimologia del termine festa risale al latino festum o a dies festus, “giorno di festa”. Un’origine ancora più antica si riferisce al greco festiào o estiào che indica l’atto di accogliere presso il focolare domestico, confermando il significato di condivisione, accoglienza e comunione gioiosa della festa.

Durante le feste dell’antichità era usuale effettuare sacrifici animali e offerte di prodotti della terra come atto propiziatorio svolto da parte dell’intera comunità, la quale provvedeva poi a spartire le carni e i frutti campestri e a consumarli in un clima di condivisione. La traccia di tale rito simbolico è presente ancor oggi nelle diverse sagre gastronomiche che ruotano attorno a un piatto tradizionale regionale o locale.

La sagra, di fatto, si afferma come un momento di aggregazione sociale dedicato a un prodotto culinario, la festa è, invece, legata a riti riscoperti nella loro originari essenza. Semplificando, la prima è l’occasione in cui la comunità celebra un piatto tipico o un prodotto della terra, la seconda, quella in cui la comunità celebra sé stessa.

La scelta della Pro Loco di configurare l’evento come festa è motivata dal legame stretto nei secoli tra Cannole e la lumaca, chiamata in forma dialettale municeddha.
L’importanza che la lumaca rive- ste per il paese è suggerita dallo stesso appellativo attribuito ai cittadini di Cannole: cuzzari, che corrisponde a raccoglitori di cozze, un chiaro riferimento alla pratica del cogliere chiocciole per i campi.